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MOM, il gioiello Madre
MOM è un gioiello-archetipo contenente elementi che fanno riferimento ad antiche discipline filosofiche ricche di significati che aiutano a proteggere, rafforzare e favorire il percorso individuale della vita.
Nasce prendendo spunto dalla forma del bottone sardo e si evolve e personalizza con la maestria del designer e dell’orafo in un gioiello unico e originale.
La filosofia di MOM è di arte sincretica, cioè la conciliazione di elementi culturali eterogenei appartenenti a più culture e dottrine diverse. MOM è un concentrato di simboliaarchetipi concettuali molto forti contenenti, oltre ai quattro elementi di aria, terra, fuoco ed acqua.

La Dea Madre è l’archetipo principale del gioiello MOM, l’archetipo della DEA MADRE. Anche MOM, al suo interno, contiene una simbologia archetipa, la cui figura portante è la DEA MADRE. È verosimile che le prime comunità agricole del neolitico abbiano conosciuto un’importante prevalenza culturale della figura e dei valori femminili nella compagine sodale di quei tempi.
La figura della Dea Madre o la Grande Dea, detta anche Dea Bianca, è presente già nelle religioni neolitiche, simbolo della grande forza creativa femminile; colei che i cristiani hanno identificato nella
Madonna, gli Yogi hanno chiamato Shakti, gli Induisti Kali e i Buddisti Tara; è l’archetipo della donna come espressione più completa e autentica della femminilità e in quanto tale anche della maternità.

La Grande Madre affonda le sue origini fin nel paleolitico sia nella tradizione europea sia in quella orientile e rappresenta una divinità primordiale genitrice e nutrice, la sola a detenere il potere della vita e l’unica con il potere di trasmetterla e di distruggere la manifestazione cosmica e riassorbirla in sé. Infatti anche la dissoluzione (morte), umanamente terribile, è un fatto complementare alla nascita.
Nelle culture preistoriche, comprese quelle sarde cosiddette prenuragiche, quando l’uomo ancora non capiva il nesso tra concepimento e nascita, sembrava che la sopravvivenza del genere umano
dipendesse soltanto dalla donna, infatti solo lei partoriva e generava per partenogenesi, mentre il maschio pareva sterile ed escluso da questo universo divino, senza poter riconoscere il proprio ruolo nel concepimento.
Alcuni sostengono che, in Sardegna. la Dea Madre poteva inoltre alleviare l’evento traumatico della morte e assicurare la vita nell’aldilà, in un’elaborazione ciclica del concetto di rinascita; il defunto doveva essere sepolto nel ventre della madre terra o in una grotta, in posizione fetale, come se fosse ancora nel grembo materno e gli veniva sparsa sul corpo ocra rossa, rappresentativa del sangue, per evocare la prima immagine di sé nel venire alla luce e assicurargli così la rinascita.
Inoltre accanto al defunto veniva posto il viatico e una statuina in pietra che rappresentava la rassicurante Dea Madre, tramite tra l’uomo e la divinità, tra il mortale e l’immortalità. Il nuraghe, in Sardegna, sempre secondo alcuni, era il tempio della Dea Madre, trasposizione sul piano simbolico della madre reale quindi, il dormire presso il nuraghe soddisfaceva la surroga simbolica del desiderio di dormire accanto alla propria madre reale.
Sia in occidente, sia In oriente, veniva rappresentata con forme rotondeggianti in cui gii attributi delle femminilità venivano esaltati, divinizzati e rappresentavano la capacità di accogliere una nuova
vita nel grembo: il sacro e misterioso potere di creare una nuova vita che spaventava e allo stesso tempo affascinava l’uomo preistorico come quello di oggi.

MOM è protetto

momsim
MOM il Gioiello Madre
è depositato alla C.C.I.A.A. di Sassari il 17-12-2012
numero ss2012c000130

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