Sandro Alfonso
MOM il Gioiello Madre: Dove l’Arte Sarda Incontra l’Eccellenza, la Filosofia e la Creatività
Evi Pattitoni è una talentuosa artista e designer che ha saputo unire la sua passione per l’arte e la cultura sarda in creazioni uniche e innovative. La sua esperienza spazia dalla creazione di gioielli, sculture, abiti e profumi, fino alla realizzazione di cosmetici, tutti caratterizzati da un profondo legame con simboli archetipici e antiche tradizioni.
Il marchio “MOM il Gioiello Madre” nasce da una ricerca profonda nella storia e nella simbologia sarda. I gioielli della linea prendono ispirazione dal disegno circolare, simbolo ancestrale che risale al periodo prenuragico e appare sulla stele di Boeli. Questo design si evolve nel tempo, arrivando a una forma moderna e stilizzata, capace di abbracciare tanto la tradizione quanto l’innovazione. Il marchio ha ricevuto riconoscimenti ufficiali dalla Camera di Commercio di Sassari come prodotto start-up e innovativo, un segno del suo impatto nel panorama artistico e commerciale. I gioielli MOM sono realizzati artigianalmente, richiamando le influenze di periodi storici significativi per la Sardegna, come le dominazioni bizantine e ispaniche, ma anche attraverso un’interpretazione personale che fonde estetica e simbolismo. Ogni pezzo racconta una storia, quella della Dea Madre, simbolo di energia e creazione, e la numerologia è applicata nei disegni, con pietre e pallini disposti in cerchi e una perla al centro, conferendo loro un significato più profondo.
Il profumo MOM D’istinto, un Eau de Parfum creato in Sardegna, è un altro esempio dell’arte di Evi Pattitoni. Questa fragranza maschile, descritta come unica ed evocativa, si distingue per l’eleganza delle sue note, che includono incenso, timo, pino, lavanda, mirra, cedro e pepe nero. L’intento di Evi Pattitoni, con MOM D’istinto, è quello di creare un profumo che rimanda ai sentori della sua terra natale, la Sardegna, ma anche agli anni ’60 e ’70, quando i profumi maschili erano sinonimo di eleganza e raffinatezza. Marino Chmet, stilista di Valentino negli anni ’70 e ’80, ha recensito con entusiasmo questa fragranza, definendola raffinata e in grado di occupare un posto importante nel mercato delle fragranze di nicchia.
La linea MOM non si limita ai gioielli e ai profumi, ma include anche abiti, sculture e cosmetici, tutti caratterizzati da un’attenzione speciale ai simboli archetipici. Ogni creazione è pensata come un oggetto che racchiude una filosofia, un ponte che unisce lo stile occidentale e orientale. La produzione artigianale e il legame con la cultura sarda sono evidenti in ogni dettaglio, portando avanti un’idea di eccellenza che mira a diffondere l’arte e la bellezza sarda nel mercato internazionale.
Il progetto di Evi Pattitoni non è solo un tributo alla sua terra, ma anche un manifesto di pace e connessione tra culture diverse. Ogni creazione è un passo verso la costruzione di un ponte tra Oriente e Occidente, con l’intento di unire le nazioni attraverso l’arte, la bellezza e la filosofia.
Sandro Alfonso, Estimatore d’Arte e Amante della Cultura Sarda.
Luca Demuro
#Il #personaggio. Scriverò di lei. #Scriverò #di Evi Pattitoni, #artista a tutto #tondo! Scriverò della sua “maledetta” passione per l’arte, per la musica. Per il suo bon ton tutto artigianale creativo, a nude mani. Per i suoi gusti personali di essere. E per la sua passione verso la Musica, con la M maiuscola. Da sempre, per il canto. Che incarna in modo “diverso”, sublime, condiviso, partecipato. La Musica che scorre nelle vene, prima di tutto. Prima di approdare a Roma, Città Eterna. Città dalle mille risorse. Dove si palesa in modo definitivo il suo modo di essere artista. Ed è fin dalla tenera età (a soli 15 anni), insieme a sua sorella Fulvia, con la quale riescono a mettere in moto i loro desideri di donne canore. Nel presentarsi sul palcoscenico musicale di #Nuxis (#Campidano) assieme ai #Bertas, già in auge da qualche tempo. L’incontro “fatale” lo favorì lo zio Antonio Inzaina, l’impresario teatrale, fratello maggiore di Vittorio Inzaina, vincitore (tra parentesi) del festival canoro di Castrocaro. Non solo: le due sorelle, Evi e Fulvia, facevano da apripista canora a Pino d’Olbia in tutti i suoi concerti in giro per il mondo. E fu allora che ad Evi Pattitoni gli storpiarono il cognome. Una Pirina mancata, dai piedi enormi, come quel gigante buono, di cui ora mi sfugge il nome. Nasce così, dunque, la Pattitoni cantante. E “muore”, musicalmente parlando, dodici anni fa, in combine con “I Colors” del sassofonista Tony Marino. Prima di assaporare l’idea artistica legata ai vestiti ed ai gioielli creati a sua immagine e somiglianza. Una passione infinita che, ultimamente, l’ha portata ad emigrare nella Penisola continentale d’Italia. Dove gli si sono aperte le porte del #Paradiso, in tutti i sensi. In tutti i luoghi, in tutti i laghi. Mari compresi. La mostra “Rebus Amoris” di #Roma proietta la Elvira A. Pattitoni in modo definitivo nel mondo artistico che conta. Con le sue pietre preziose, retaggi di un passato di Sardegna che resiste al tempo che passa in modo inesorabile. Trova i suoi spazi a Roma, la #Gulliver di #Telti, in una rassegna d’arte di pregio. Con le sue creazioni, in linea con i tempi nuovi. Qualunque cose siano: a partire dai gioielli per concludersi con i vestiti, passando per profumi. E quant’altro (sic!). La designer Evi Pattitoni, che s’immola al cospetto di #Roberto #Lucifero, un #antropologo di fama internazionale che fa parlare di sé più che altro bene, non male. La suddetta mostra ha preso avvio il giorno #25 di #Ottobre appena passato. E terrà le sue porte aperte al pubblico presente per un anno intero. In bocca al lupo, Evi. Meriti dalla vita tutto ciò che desideri, sicuramente. Firmato: Luca Demuro.
L’amministrazione del Comune di Telti ha pubblicato i suoi complimenti per il riconoscimento importante ricevuto durante l’inaugurazione delle mostra Rebus Amoris nella Cappella Orsini a Roma, inserendo uno spazio nella pagina del comune di Telti su Facebook dedicato a Elvira Angela Pattitoni.
Marino Chmet
Grande Stilista
Designer di Valentino negli anni fine `70 – ’80
Recensione su MOM D’istinto
Parfum pour homme



Incenso – Timo – Pino – Muschio – Ginepro bacche – Lavanda – Elicriso – Mirra – Mughetto – Neroly – Patchouli – Vetiver – Arancio amaro – Cedro – Bergamotto – Coriandoli – Ebano -Pepe nero -Mare d’inverno
Poi fate vobis…


Marino Chmet Stilista famoso
Designer di Valentino negli anni fine ’70 -‘ 80
MOM D’istinto È davvero molto intrigante e interessante come fragranza. Sono io che ringrazio la Evi Pattitoni per averla ideata. Dovere mio: chi vale é doveroso debba essere sostenuto e promosso. Sic et simpliciter.

Vanna Sanciu



Evi, sei sempre stata e sei una Grande.
Solo chi ha avuto, come me, il piacere di conoscerti, ha potuto apprezzare il tuo impegno nella società.
Devi continuare, perché non devi fermarti!
Antonio Satta
Anche stavolta le tue nuove creazioni mi paiono davvero belle. Come sempre! Quando il talento artistico si fonde con la sensibilità del cuore e l’attitudine alla bellezza, il miracolo si compie.
GianPiero Scanu
Mentre scrivo, cara Evi, ti immagino come una delle Janas della nostra Sardegna.
Leggenda vuole che amino il rosso queste fate operose e sapienti che praticano arti diverse. In effetti sono avvolta dal profumo che hai appena creato e porto al collo uno dei tuoi gioielli MOM. Persino la crema che nutre la mia pelle rendendola ogni giorno più bella, è opera tua.
Sai disegnare vestiti e monili, sai scolpire, dipingere, cantare e conosci i segreti di erbe, fiori ed essenze.
Hai il dono dell’ascolto e una sensibilità fuori dall’ordinario; sei creativa ed operativa, dolce e tenace, saggia e generosa, meravigliosa figlia di Sardegna.
Marella Giovannelli
La Gallura di centro trova la sua terrazza privilegiata verso il mare di levante in un territorio incantato ricco di tradizioni e di vitigni pregiati nel comune di Telti.
Una parte di Gallura collinosa che degrada verso Olbia con declivi coperti da vigneti e da fitte sugherete.
Evi è nata e cresciuta in quella porzione di territorio prima di percorrere le strade della nuova conoscenza nei poli dove si sviluppava la cultura, sopratutto musicale, delle nuove generazioni degli anni finali del secolo scorso.
Decisamente, bisogna riconoscere che ha una naturale propensione per la musica. L’ha praticata con competenza e passione fin dalla sua prima giovinezza.
Da questa si è fatta guidare come su una scala musicale, nella evoluzione successiva della sua arte in una più compiuta realizzazione, impadronendosi della scena con le sue creazioni, dagli abiti ai gioielli.
Tutto segue un accordo come un insieme di note concatenate, ispirate dalla grande Madre Mediterranea. Quella Dea Madre che in Sardegna ha trovato la sua massima espressione figurativa.
Ogni nota è di per se un elemento individuale ma anche una parte di uno spartito che Evi riempie con i suoi lavori sempre in continua evoluzione.
La nota di un profumo, di un tessuto da lei lavorato, di un gioiello creato, di una canzone da lei cantata, tutto richiama una storia e una terra, la sua terra, ricca di storie da raccontare e da rivivere con una antica simbologia che ci viene riproposta in chiave moderna.
L’archetipo culturale, cioè l’idea che sta alla base delle creazioni di Evi, è la riproposizione degli eterni modelli delle cose.
Una immagine primordiale che fa parte, più propriamente è contenuta, nell’inconscio collettivo e che viene riportata in superficie dalla ricerca e certosina ricostruzione che lei ne fa con la sua arte in tutte le forme espressive da lei adottate.
Una funzione rappresentativa che ci convoglia verso una forma di percezione della realtà che ci viene proposta attraverso forme espressive di varia natura e nella cui esposizione non manca mai l’alchimista che le eterizza con le sue fragranze.
Ed è da queste fragranze che ora nasce una linea dedicata alla cosmetica da lei ideata.
Evi è legata alla sua terra e lo si vede. Siamo fatti di materia che in quanto tale, emana energia che riceve da tutto ciò che ci circonda e che trasmette in un ciclo continuo in un processo perenne. L’opera di Evi si sviluppa in quell’ambiente ricco di memorie ancestrali, e la sua fervida e inarrestabile fantasia ne è alimentata, e questo aspetto è ciò che risalta con grande evidenza quando ci si trova davanti alle sue creazioni.
Che aggiungere oltre sul suo lavoro? Forse un invito ad andare a trovarla a Telti, dove nella sua casa laboratorio in un contesto paesano di grande fascino, quasi sotto il campanile della chiesa granitica di Santa Vittoria, accoglie i suoi ospiti con garbo e cortesia. Vi aprirà le porte del suo mondo onirico legato al passato e magari vi offre anche un bicchiere di ottimo vermentino prodotto a due passi da casa sua.
Pierangelo Sanna
C’è ordine e armonia nelle produzioni artistiche di Elvira Angela Pattitoni, nota Evi, nei Gioielli come negli Abiti e nella sua voce di interprete musicale. Da artista, le sue creazioni si mostrano non solo come opera di bravura artigiana, piuttosto come il risultato della sua personale ricerca creativa che confluisce in un sentiero ricco di spunti tra la storia della sua terra con quella di altri luoghi e tempi, contaminati gli uni con gli altri in un sapiente mix tra passato e innovazione.
La sua arte muove dal filo che tiene annodati il micro con il macro cosmo, i simboli del nostro locale con i segni dell’universale. Evi non cade nell’errore del neo etnicismo o del folcklorismo. Scansando queste trappole, arriva ad una equilibrata e accurata sintesi cosmopolita, dall’evanescente profumo di Sardegna. Le acerbe vestali proposte nei suoi defilé sembrano arrivare da un mondo lontano, altro. Custodi della memoria, ricordano le regine arborensi del XIV, come io le penso. Moderne e attuali come l’oggi, anticipando magari una possibile tendenza futura.
I monili, poi, sono vere “prendas”. Gioielli archetipi, come lei definisce le sue creazioni. Opere inscritte dentro forme circolari che si replicano, rimandando al più ancestrale passato della Sardegna, che è passato mediterraneo, biblico, cristiano, orientale. Rappresentazione simbolica del cosmo, ordito da lamine e fili d’oro e pietre colorate, come mosaici di templi sublimi. Figure intessute di colori e forme in simmetrica armonia. Rappresentazione dell’orizzonte e del cielo. Simbolo della sfera celeste, dimensione dell’universo, come il nimbo del Cristo delle icone di Cecilia Sanna, icone presenti nel cortometraggio “Misure Divine”, inedito, ultima creazione di Evi.
Come la Grande Madre, rappresentazione della divinità primordiale, genitrice, e nutrice, detentrice del segreto della vita e consolatrice della morte.
Vale la pena lasciarsi sedurre dalle creazioni di Evi, nei suoi eventi, negli show rooms.
Gavino Minutti
Sin dai tempi del mio impegno culturale al museo di Porto Cervo, l’amica Evi mi raccontava con trasporto della esperienza trascendente che l’ha incantata quando ha visto “sa perda punta” la Stele di Boeli, che si stima risalga al 3.500 a.c. La magia dei cerchi concentrici e dell’infinito l’hanno ispirata per la creazione di MOM.
MOM è il risultato del matrimonio tra stili ed epoche lontanissime nel tempo, quali il sardo – bizantino, l’etrusco e l’ispanico aragonese, e porta in sé la fusione materiale di queste culture.
I cerchi concentrici che lo contraddistinguono sono composti da numeri simbolici e figure arcaiche la cui combinazione finale è il simbolo della rinascita, l’archetipo della Dea Madre figura sacrale portante nella cultura nuragica.
MOM racchiude nell’intimo della propria essenza la sacralità della preghiera:
● preghiera come amore di un passato che lo ha formato e legame con il presente che incarna giorno dopo giorno,
● preghiera come bisogno assoluto di amore,
● preghiera come incontro di anime tra le grandi braccia della Dea madre.
MOM è qualcosa di più di un raffinatissimo ed elegante gioiello, semmai un simbolo che non subisce le mode, è “eterno”, è traccia di un lontanissimo passato, di cui ci parla la Stele di Boeli, e proiezione di un futuro senza limiti.
Vi è in MOM il senso dell’infinito ed un erudito approccio di Evi all’uso del linguaggio arcaico che ogni civiltà scopre nel proprio passato, lessico inteso come mattone fondante del vivere.
Evi ci regala un raro esempio di artigianato che, poggiando su realtà antiche e storicizzate, diviene arte.
Il suo particolare ed abile modo di vedere ed interpretare la realtà con raffinata manualità e conoscenza dei materiali fanno di Evi un’artista che si è affidata alla sapiente abilità dell’esperienza artigiana per creare un oggetto che è vera opera d’arte.
Rosy Fuga De Rosa
L’attento visitatore della terra di Gallura, non avrà mancato di apprezzarne tutto l’insieme di caratteri che hanno contribuito a renderla famosa nel mondo. I graniti, i boschi di leccio, le acque trasparenti, compongono un quadro d’ambiente unico: insieme aspro e armonico, dove le vestigia di un passato antico si innestano solenni con la loro rispettosa semplicità. Le opere di Evi ben rappresentano questo peculiare genius loci.
L’urgenza artistica che accompagna da sempre l’opera dell’artista, si accompagna ad uno stile originale che, nel contempo, desidera assolvere ai dettami di un archetipo culturale che non manca di propagarsi nei suoi caratteri più intimi, di cui, in definitiva, resta debitore ogni artista gallurese e, più in generale, sardo.
Questo connubio si compie ed è testimoniato dalla ricerca dei materiali di elezione e dalla cura nella realizzazione delle opere, la cui indiscussa genuinità, priva di compromessi, si sposa sempre con un rigore formale rispettoso della tradizione.
Giorgio Manunza
Evi Pattitoni, profeta in patria. Artista a tutto tondo: dalle esperienze tv, al canto, fino alla creazione di gioielli e alla moda
Ospite d’onore, nella “sua” Telti, in occasione del Festival della canzone dedicato al compianto Vittorio Inzaina, Elvira è stata accolta con entusiasmo dalla sua gente per il percorso compiuto negli anni. Dopo aver realizzato alcuni programmi televisivi, si è cimentata in molte altre attività dimostrando di essere una donna poliedrica
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